Chi siamo

La nostra storia

Quella della STEA - Società Ticinese di Economia Alpestre - è una sigla ben nota negli ambienti rurali del nostro Cantone. Dal lontano 1946 sta infatti ad indicare un'Associazione impegnata nella valorizzazione dei nostri alpeggi e dei loro prodotti.

Una necessità del dopoguerra

La seconda guerra mondiale, con i problemi che ne derivano anche per i bisogni alimentari della popolazione, aveva consentito una rifioritura dell'economia alpestre L'agricoltura e l'allevamento, che nei decenni precedenti erano già in declino a causa del progressivo affermarsi dell'industria e dei servizi, erano infatti tornati in auge grazie al Piano Wahlen. Quest'ultimo, facendo di necessità virtù, aveva poi imposto un "ritorno alla terra" sia mediante la coltivazione di ogni terreno in grado di produrre, sia mediante lo sfruttamento dei pascoli a beneficio di un allevamento che aveva ripreso vigore. Alla fine del conflitto, il ritorno alla normalità aveva però accentuato quel declino di cui si diceva. Al tempo stesso aveva pure avviato un cambiamento negli stili di vita. Il passaggio da una società tradizionalmente povera a una nella quale cominciava a diffondersi un certo benessere, fece poi sì che lavori e fatiche che in passato apparivano normali fossero sempre meno accettati

In questo contesto, anche l'alpeggiatura doveva per forza adeguarsi, pena il rischio di scomparire. Per migliorare le condizioni di vita e di lavoro sugli alpi, nel 1946 nacque quindi la STEA. A farsene promotori erano stati alcuni funzionari appoggiati dal Consigliere di Stato Guglielmo Canevascini. Tra essi è doveroso citare in particolare l'ing. Renato Solari, capo della Sezione bonifiche fondiarie e il maestro Celso Pedretti, insegnante di casearia alla Scuola agricola di Mezzana. Con loro Bruno Legobbe, funzionario "polivalente", che terminò la sua carriera quale segretario del Dipartimento dell'economia pubblica (e che in seguito fu pure Presidente del Gran Consiglio), il quale assunse il segretariato della neonata Associazione. Affinché quest'ultima avesse un senso occorreva però coinvolgere gli attori diretti dell'alpicoltura: proprietari d'alpe e Patriziati. Alla presidenza fu quindi chiamato il deputato leventinese Giacomo Pedimina, Presidente pure della locale Società agricola.

Attività variegata

I primi decenni di attività della STEA furono caratterizzati soprattutto dalle migliorie alpestri, ovvero dalla realizzazione di condizioni di vita e di lavoro più degne e più conformi alle nuove concezioni. Ci si preoccupò in particolare di due aspetti: la costruzione di nuovi stabili, più decenti delle vecchie cascine spesso insalubri e la realizzazione di vie di accesso percorribili anche con veicoli a motore (allora in piena espansione). Ci si preoccupò pure di migliorare la qualità dei prodotti, mediante l'organizzazione di corsi e giornate informative per i casari e l'istituzione di premi per le migliori produzioni. Altri punti forti dell'attività (sia durante la presidenza di Pedimina, sia nel corso di quella del suo successore Remo Croce) furono le iniziative volte a "fidelizzare" il personale, mediante l'attribuzione di premi a coloro che avevano trascorso sugli alpi un numero significativo di stagioni, nonché iniziative volte a migliorare la qualità del pascolo. A questo fine, specie negli anni '60 e '70, la STEA organizzò diversi viaggi di studio in Svizzera e all'estero dai quali i partecipanti trassero altri stimoli di miglioramento (mungitura meccanica, miglioramento dei pascoli, ...). Negli anni più recenti l'accento è invece stato messo su attività di promozione dei prodotti, specie mediante la partecipazione a esposizioni o rassegne gastronomiche e l'introduzione del marchio DOP.

Quattro Presidenti e ora il quinto

Nel corso della sua storia la STEA ha avuto solo quattro Presidenti. A Giacomo Pedimina, rimasto in carica 16 anni, nel 1962 è succeduto il già citato Remo Croce, segretario dei Boggesi di Piora, sindaco di Quinto e anch'egli deputato in Gran Consiglio. Dopo venti anni, a Remo Croce è succeduto Vindice Fogliani, municipale di Biasca e membro della locale amministrazione patriziale.

Dopo 24 anni, Vindice Fogliani ha ceduto il posto a un "tecnico": Giorgio Antonioli, finora Vicepresidente, che era stato il successore del maestro Celso Pedretti a Mezzana. L'Assemblea di novembre 2012 elesse Valerio Faretti in qualità di nuovo presidente. Faretti è di professione tecnico di casearia (diploma ottenuto dalla scuola di Grangeneuve FR).

Il Comitato

STATUTO
della Società Ticinese di Economia Alpestre (STEA)

I. COSTITUZIONE, NOME E SCOPO

Art. 1
E’ costituita, in forma di associazione ai sensi degli art. 60 e seguenti del C.C.S., la Società ticinese di economia alpestre (STEA), sezione della Società svizzera di economia alpestre (SSEA), con domicilio presso il suo presidente.

Art. 2
La STEA ha per scopo di incoraggiare e di salvaguardare l’agricoltura di montagna in generale e l’economia alpestre in particolare.

Art. 3
La STEA promuove:

1. Il mantenimento della qualità del formaggio d’alpe ticinese, nel rispetto della tradizione e la sua protezione tramite la DOP (Denominazione di Origine Protetta);
2. La produzione e lo smercio.
3. L’assegnazione di onorificenze agli alpigiani per la loro fedeltà all’alpe e per la qualità del loro lavoro;
4. L’organizzazione di giornate di studio e di corsi itineranti per la formazione e la divulgazione;
5. La pubblicazione di studi che interessano gli scopi della società;
6. La salvaguardia di documenti ed oggetti di interesse storico per l’economia alpestre.

II. MEMBRI E QUOTE SOCIALI

Art. 4
Possono essere membri della STEA:

a) Soci individuali
b) Aziende
c) Soci collettivi: enti pubblici, corporazioni, associazioni.

Art. 5
Il finanziamento dell’attività sociale avviene:

a) mediante versamento di contributi volontari da parte di enti pubblici, organizzazioni agricole, persone giuridiche e privati;
b) mediante le quote sociali annuali, stabilite dall’Assemblea.

Art. 6
La qualità di membro si estingue con il decesso, le dimissioni, la radiazione o l’espulsione.
Le dimissioni devono essere presentate per iscritto al Comitato.
L’espulsione può avvenire, per motivi gravi, con decisione dell’assemblea, su proposta del comitato.
I soci che per 2 anni consecutivi, malgrado i richiami, non pagano la tassa sociale vengono esclusi automaticamente.

III. ORGANIZZAZIONE

Art. 7
Gli organi della società sono:

a) l’assemblea generale dei soci;
b) il comitato;
c) la commissione di revisione;
d) le commissioni speciali, costituite per decisione assembleare.

L’assemblea generale

Art. 8
L’assemblea generale dei soci è l’organo supremo della società e ha luogo ordinariamente una volta all’anno, entro la fine, di aprile in località scelta dal comitato. Straordinariamente l’assemblea dei soci può essere convocata:

a) per decisione del comitato;
b) su istanza di 1/5 dei soci.

L’assemblea è convocata, con avvisi personali e mediante pubblicazione sugli organi sociali, almeno 10 giorni prima della data della riunione.
I soci collettivi e le aziende saranno rappresentati da un delegato.
Un socio individuale può, a sua volta, rappresentare, su procura, uno o più enti associati di cui lui stesso fa parte.

Art. 9
L’assemblea generale esercita il suo potere su tutte le questioni sociali essenziali e si occupa in particolare dei seguenti oggetti:

1. ammissione ed esclusione dei soci
2. relazioni sull’attività sociale;
3. rapporto finanziario e di revisione dei conti;
4. nomina del comitato, della commissione di revisione e delle eventuali commissioni speciali;
5. esame delle proposte del comitato, delle commissioni e dei soci e deliberazioni sulle stesse;

Le proposte dei soci, per essere messe all’ordine del giorno vanno presentate per iscritto e motivate al comitato, al più tardi entro il 31 gennaio di ogni anno.

Art. 10
L’assemblea dei soci è valida qualunque sia il numero dei presenti.
Essa decide a maggioranza semplice e le votazioni avvengono di regola per alzata di mano.
Altre forme di votazione devono essere proposte ed approvate dall’assemblea.
Non sono ammesse deliberazioni su oggetti non annunciati nell’ordine del giorno.

Il Comitato

Art. 11
Il comitato si compone da 7 a 9 membri ed è nominato ogni 4 anni dall’assemblea generale, che ne designa il presidente. Il Comitato nomina il vice-presidente e un segretario-cassiere che non necessariamente deve essere un membro dello stesso.
Tutti i membri del comitato sono sempre rieleggibili.

Art. 12
Il comitato è competente a:

1. rappresentare la STEA, con la firma del presidente o del vice-presidente con il segretario;
2. tenere regolari rapporti con l’autorità e i partner del settore;
3. contribuire alla divulgazione di studi sull’economia alpestre;
4. decidere l’organizzazione di corsi itineranti ed ogni altra manifestazione della società;
5. conferire a specialisti l’incarico per lo studio di problemi particolari;
6. fissare la retribuzione al segretario-cassiere, l’indennità di trasferta ai suoi membri ed ogni altra spesa per corsi e conferenze.

Art. 13
Il comitato si riunisce secondo necessità, su convocazione del presidente oppure su richiesta di almeno 3 membri.

Art. 14
Il segretario-cassiere si occupa degli affari correnti della società, tiene verbale delle riunioni ed è responsabile dell’aggiornamento dell’elenco dei soci.

La commissione di revisione dei conti

Art. 15
La commissione di revisione dei conti si compone di 2 membri e di 1 supplente, eletti dall’assemblea ogni 4 anni.
Essa procede al controllo della gestione annuale e presenta il suo rapporto all’assemblea.

Commissioni speciali

Art. 16
Per lo studio di problemi nell’ambito dell’attività sociale, oppure per lo sviluppo di determinate attività in funzione degli scopi della società, l’assemblea può nominare commissioni speciali che, esaminati gli oggetti loro sottoposti, fanno rapporto e presentano le loro proposte al comitato.

Pubblicazioni sociali

Art. 17
Organi ufficiali della STEA sono , “L’agricoltore ticinese” ed il sito internet www.stea.ch.

DISPOSIZIONI FINALI

Modifiche statutarie e scioglimento della società

Art. 18
Ogni modifica o aggiunta al presente statuto deve essere approvata dall’assemblea. Lo scioglimento dell’associazione può avvenire per decisione dell’assemblea all’uopo convocata, presa a maggioranza dei 2/3. Lo scioglimento può essere dichiarato solo in presenza della maggioranza assoluta dei soci iscritti. Se il quorum non è raggiunto, si procede alla convocazione di una seconda assemblea, la quale decide qualunque sia il numero dei presenti.

In caso di scioglimento l’eventuale patrimonio sociale verrà affidato in custodia alla Società Svizzera di Economia Alpestre (SSEA) per essere destinato a quell’ente che dovesse, successivamente, assumere le funzioni esplicate dalla STEA e che fosse a beneficio dell’esenzione fiscale.


Responsabilità dei soci

Art. 19
Per gli obblighi della STEA risponde unicamente il patrimonio sociale. Ogni responsabilità personale dei soci è esclusa.

Art. 20
Il presente statuto, approvato e modificato dall’assemblea generale dei soci in data 13 aprile 2024 entra immediatamente in vigore ed abroga quello del 21 novembre 2021.


Per l’assemblea generale dei soci:

Il Presidente:
Alex Farinelli

La Segretaria:
Nadia Scalmanini